Venerdì 21 febbraio emozionante incontro delle classi della scuola secondaria di I grado e del Liceo con una delegazione del CAI partecipante alla memorabile scalata dell’Ararat: Giancarlo Berchi, capospedizione e direttore della scuola nazionale di Alpinismo giovanile, Antonio, presidente del CAI di Ventimiglia e Andrea studente dell’Istituto Nautico, hanno raccontato con parole, immagini e video, una splendida avventura di sport, di cultura e di amicizia. Hanno sottolineato l’importanza della preparazione fisica e mentale, la volontà di riuscire, la consapevolezza delle eventuali difficoltà che non scoraggiano nel proseguire il cammino, ma richiedono scrupolosa attenzione. Ararat come montagna misteriosa dove si è fermata l’arca di Noè, Ararat come luogo di memoria del genocidio dei cristiani armeni ad opera dei Turchi musulmani. Ararat come montagna simbolo di cultura e di conoscenza di usi e costumi dei pastori che abitano le vallate immense e silenziose. Attraverso il video dell’impresa narrata con intensa partecipazione da Ketty Pastorino siamo saliti fino alla cima del monte con un’emozione crescente e ci sembrava di essere lì, in mezzo alla neve, a oltre 5000 metri…. I ragazzi hanno osservato le foto scattate con perizia, le bandiere ed i gagliardetti, gli indumenti utilizzati ed hanno letteralmente “tempestato” di domande Giancarlo ( a cui il microfono “elastico” ritornava sempre in mano), Andrea ed Antonio. Nella vita è importante avere “passioni”, coltivare hobby ed impegnarsi in uno sport: da questo incontro speriamo che alcuni giovani si avvicinino all’Alpinismo giovanile del CAI, per vivere emozioni e provare gioia nella scalata di montagne più o meno elevate. L’allenamento e la preparazione rendono più forti anche nell’affrontare le piccole vette quotidiane. Grazie Giancarlo per le emozioni, per le riflessioni e per i propositi che hai fatto sorgere negli studenti e nei docenti dell’Istituto Madri Pie!
Le foto dell’evento sono presenti nella gallery fotografica (foto a cura di Cristina Rocca)