Mariano Peruzzo racconta l’incontro con gli studenti della classe seconda secondaria di I grado

Sono stato invitato da Eleonora (Bisio, architetta ed insegnante), a fare una lezione sul “Mare di Cassinelle”,

agli studenti della seconda media dell’Istituto Santa Caterina di Ovada, le Madri Pie di Via Buffa.

Con la sua collega Laura Gastaldo, durante una lezione su una piattaforma on-line dove ho introdotto che cosa sono gli strati sedimentari che troviamo a al sito dei Chiappini a Cassinelle.

Da dove arrivano? Come si sono formati? Quanto sono vecchi? Che cosa possiamo trovarci dentro?

Una lezione a distanza non potrà mai eguagliare la presenza, il guardarsi negli occhi, il comunicare con la gestualità. Ma secondo la professoressa Gastaldo gli studenti erano attenti e alcuni hanno preso anche appunti…

Mi hanno chiesto a questo punto di fare un secondo intervento, in presenza, e organizzare una sessione “Laboratorio”… il che può voler dire un sacco di cose…meno male che non avevo troppo tempo altrimenti mi sarei perso in voli pindarici senza fine…

L’amico Emilio, della premiata falegnameria Gaggero di Morbello, è abituato questi “voli” da parte mia, ed ha subito capito la mia richiesta mentre gli chiedevo un espositore…con vetro doppio…con base ampia…ma sottile…leggero e trasportabile…agile da muovere…

Ha così creato la mattina stessa del laboratorio, in quell’ora tra l’alba e il primo caffè un SEDIMENTATORE da banco…ovvero un oggetto che era mia intenzione usare sperimentalmente come esempio di sedimentazione.

Nella copisteria dell’amico Paolo Ratto, dirimpettaio dell’Istituto Santa Caterina, ho aggiunto due pannelli di cartone ai lati di modo che gli studenti non potessero vedere che cosa stesse succedendo e mi sono diretto verso il cancello, avendo la macchina piena di secchielli e borse varie stracolme di terra, ghiaia, sabbia…e altre piccolo cosette trovate qua e là il giorno prima passeggiando per i sentieri di Cassinelle.

All’aria aperta, nel parco retrostante via Buffa, di fianco alla palestra, sotto un pino, seduti su alcune panchine, gli studenti mi hanno ricevuto curiosi e 4 volontari mi hanno aiutato a scaricare la macchina e preparare il “banco da laboratorio”.

Ad ogni studente ho così offerto una serie di sedimenti da scegliere: ghiaia…sabbia…marna…terra…ma anche conchiglie…una collezione di semi…foglie…un tappo di birra arrugginito, uno di bottiglia di plastica, una forchetta…(leggi Antropocene).

Le modalità di inserzione nella fessura del sedimentatore erano a totale discrezione/fantasia dei ragazzi, c’era chi ne metteva enormi manate, chi solo da un lato, chi come se fosse un pizzico di sale QB negli spaghetti…

Ognuno ha fatto due giri di inserzione…e poteva scegliere di essere qualsiasi agente atmosferico: pioggia… brezza… tempesta… gelo… neve… O anche animali che scavano la propria tana…insetti, roditori, volatili…frane sottomarine…

Anche Laura ed Eleonora hanno dato il loro contributo.

Levati i pannelli e svelato il mistero… (come si fa in paleontologia…),tutti a bocca aperta..(io in primis).

La stratigrafia stocastica, ovvero casuale, ci ha offerto un disegno unico ed irripetibile (prontamente scomposto per evidenziare che I processi di erosione sono dinamici e sempre in atto…).

Spero che gli studenti oggi, sporcandosi le mani, essendo stati per un’oretta geologi e paleontologi, abbiano scoperto la bellezza di queste materie di studio e di quanto il nostro territorio sia ricco di patrimoni nascosti, letteralmente sotto i nostri piedi.

Per me è stata una divertentissima mattinata! Interagire con chi ha l’entusiasmo della scoperta è sempre rinvigorente e dovrebbe essere obbligatoriamente propedeutico per tutti.

Grazie ad Eleonora, Laura, alla direttrice Luciana Repetto e all’Istituto Santa Caterina per avermi ospitato. (Ero studente delle medie alle Madri Pie anche io, e in quella scuola non ci entravo da più di 30 anni…)

Adesso non smetterò di avere nuove idee…

(Povero il falegname Emilio…).

Mariano

Mariano Peruzzo
Marine Biologist 
ICCAT Regional Observer Programme
Eastern Atlantic and Mediterranean bluefin tuna
(ROP-BFT)

I commenti sono chiusi.