“Più parità alle Paritarie: più libertà per tutti!”: l’Istituto Madri Pie in prima linea a sostegno delle azioni nazionali a favore delle scuole paritarie.

Con lo slogan esemplificativo “Più parità alle Paritarie: più libertà per tutti!”, si è tenuto lunedì 15 giugno un incontro virtuale a sostegno delle scuole paritarie in vista del voto alla Camera del DL Rilancio al quale hanno partecipato oltre 1.000 persone collegate alla piattaforma Zoom e in diretta Facebook sulla pagina ufficiale di Ricostruire Italia. L’incontro, che ha ottenuto enorme consenso di pubblico, nasce dalla consapevolezza che per la ripartenza e la riapertura delle scuole a settembre occorra un impegno straordinario del Parlamento. Secondo gli organizzatori e i partecipanti, con la sopravvivenza della scuola pubblica paritaria è in gioco un pezzo essenziale della libertà di tutti.

All’evento organizzato dalle 50 associazioni non profit dell’appello pro-paritarie (Comitato Polis Pro Persona), da Ricostruire (associazione nata durante l’emergenza sanitaria con l’intento di elaborare un Piano sottoscritto da un gruppo di professionisti, imprenditori e accademici italiani) e dal Forum delle associazioni familiari, hanno partecipato in rappresentanza dell’Istituto Madri Pie di Ovada anche la Madre Generale delle Madri Pie, Rev. da Madre Pagliarino, la Preside, Prof.ssa Luciana Repetto e una nutrita rappresentanza del costituendo Comitato Genitori Madri Pie che tanto si è speso nell’ultimo mese a sostegno dell’Istituto.

Hanno preso la parola tra gli altri oltre a Ricostruire (promotore dell’iniziativa) nella persona di Stefano Parisi, Agorà per la parità (Luigi Morgano), Gigi de Palo (Forum delle famiglie), Suor Anna Monia Alfieri e Domenico Menorello (50 associazioni non profit per le scuole paritarie e numerosi parlamentari: Paola Binetti (Udc), Maria Elena Boschi (Iv), Tiziana Drago (M5S), Maria Stella Gelmini (Fi), Giancarlo Giorgetti (Lega), Stefano Fassina (LEU), Piero Fassino (PD), Maurizio Lupi (NCI), e Anna Ascani, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione.

Conviene dunque chiarire ancora che la scuola paritaria è una scuola pubblica al pari della scuola statale. Definire la scuola paritaria scuola privata è quindi errato e discriminante. La scuola paritaria è a tutti gli effetti legale, culturale e sociale, è una scuola pubblica aperta a tutti, senza nessuna discriminazione o limitazione, se non quella economica che è di grave pregiudizio alla libera scelta educativa. E ancora, la scuola paritaria svolge un servizio pubblico ed è inserita nel sistema nazionale di istruzione. Per gli alunni, la regolare frequenza della scuola paritaria costituisce l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, caratterizzato da progetti educativi seri, inseriti in una ricchezza pedagogica di decenni.

A vent’anni esatti dalla legge 62/2000 che la introduceva, la parità scolastica è ancora lontana dall’essere pienamente realizzata. Secondo i promotori dell’iniziativa è necessario superare divisioni ideologiche che non hanno più ragion di esistere e considerare veramente pubblica ogni esperienza formativa che, nel rispetto del quadro normativo della pubblica istruzione, cerchi di rispondere con professionalità e serietà al bisogno educativo delle nuove generazioni.

Quando si parla di scuole pubbliche paritarie si parla di undicimila realtà sul tutto territorio nazionale, centosessantamila lavoratori (tra docenti e non docenti) e quasi un milione di studenti.

Sono numeri che non possono essere ignorati.

Oggi lo Stato spende per un alunno nel sistema delle scuole statali circa otto volte rispetto a quanto rimborsa per uno studente delle scuole paritarie. Il contributo medio di un alunno alla scuola paritaria è infatti di circa Euro752 a fronte di circa Euro 7.000 per un alunno delle scuole statali (Fonte Istituto Bruno Leoni).

Il Forum delle associazioni familiari in un recente comunicato stampa ha chiesto a gran voce che il Parlamento si impegni concretamente affinché nei lavori di conversione in legge del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 “Decreto Rilancio” vengano riparate le gravi ingiustizie nei confronti della fondamentale realtà delle scuole pubbliche paritarie italiane.

Secondo il Forum, una prima importante discriminazione si trova al “Capo VIII del Decreto Rilancio (art. 230-235), alle ‘misure’ per superare l’emergenza in corso ‘in materia di istruzione’, fra cui le condizioni igieniche delle lezioni e il potenziamento della didattica a distanza nonché alle ‘misure di contenimento del rischio epidemiologico’ ‘in relazione all’avvio dell’anno scolastico’. Tali misure previste contemplerebbero aiuti a beneficio delle sole scuole statali, nonostante il ‘sistema nazionale di istruzione’ sia ‘costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie’ e nonostante gli art. 32 e 33 della Costituzione obblighino la Repubblica a tutelare la salute di tutti e a garantire alle scuole paritarie e ai loro alunni ‘un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali’. Una seconda discriminazione riguarderebbe il diritto ‘prioritario’ dei genitori ‘nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli’ (art. 26 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e art. 29 e 30 C.) e per garantire la sopravvivenza stessa delle scuole paritarie da loro liberamente scelte. A oltre vent’anni dalla Legge 62/2000 che ha definito il Servizio Nazionale di Istruzione costituto dalla scuola pubblica statale e paritaria, la famiglia non ha ancora il pieno esercizio della libertà di scelta in un reale pluralismo educativo. Infine, nel perdurare dell’emergenza, le scuole paritarie sono da considerarsi un bene per tutti. Per ogni scuola paritaria a rischio chiusura, lo Stato dovrebbe essere in grado di farsi carico degli studenti e assorbire il costo sociale dei docenti che perderebbero il posto di lavoro.

L’appello unitario delle varie associazioni pro-paritarie, al quale l’Istituto Madri Pie si unisce, è quindi che in sede di conversione del DL n. 34/2020, le misure a sostegno delle scuole pubbliche paritarie siano riconfigurate secondo il principio di sussidiarietà, ponendo al centro la famiglia e lo studente e riconoscendo pienamente e concretamente il valore pubblico della scuola paritaria.

Le Madri Pie sono presenti a Ovada dal 1826 con varie attività formative e dal 1938 con l’Istituto Parificato Santa Caterina Madri Pie divenendo un punto di riferimento per numerose famiglie ovadesi. L’augurio è che questa importante realtà possa continuare a formare con professionalità e competenza anche le generazioni future.

E. V.

 

 

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