“Luigi è stanco” Commenti degli alunni delle classi 3°A e 3°B

 

 

  • Sara Benzi

Questo spettacolo mi è piaciuto molto, perché ha presentato a noi ragazzi la Resistenza in un modo particolare, attraverso l’utilizzo dei biglietti che i Partigiani spedivano ai compagni e alle famiglie. Questi messaggi spesso venivano trasportati da bambini e donne (chiamate staffette) e, poiché spesso contenevano notizie importanti, chi li consegnava era anche disposto a mangiarli pur di non consegnarli in mano ai nemici.

Tutto questo ci è stato raccontato mediante scenette e canzoni che hanno suscitato in me forti sentimenti.

La malinconia, provata dai familiari e dagli amici dei caduti; il terrore, provato dagli uomini in guerra; la tristezza e lo smarrimento, provati a causa della devastazione provocata dall’intera guerra.

Ho provato profonde sensazioni di tristezza e smarrimento pensando di immedesimarmi nelle persone che udivano urla, spari e subivano i bombardamenti nella notte; agli uomini che in guerra, temendo la morte, pensavano per l’ultima volta alle mogli e ai figli…

  •  Daria Bisio e Nicole Zanovello

Lo spettacolo “Luigi è stanco” ci è piaciuto perché ha raccontato la storia di un giovane partigiano che ebbe il coraggio di mantenere i suoi ideali e di aiutare gli altri partigiani per liberare il nord Italia dai nazisti anche a costo della vita.

Ci ha interessato perché questi eventi fanno parte della storia del nostro Paese. Ci hanno incuriosito molto i messaggi nascosti nelle trasmissioni radio che venivano utilizzati dai Partigiani per comunicare tra loro senza essere scoperti dai Nazisti.

I Partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale rivestirono, per la zona del nord Italia, un ruolo fondamentale e ammirabile, perché è grazie ad essi che le regioni settentrionali sono state liberate.

Lo spettacolo ci ha fatto capire meglio i fatti storici e ci ha permesso di apprendere aneddoti della vita dei Partigiani, vita che era molto diversa e molto più complicata rispetto alla nostra. Abbiamo provato grande ammirazione verso queste persone che hanno rischiato (e in molti casi perso) la vita per dare un futuro di libertà alle generazioni future. Se ora noi siamo liberi di pensare e di esprimere le nostre opinioni senza paura, lo dobbiamo a loro. Durante lo spettacolo ci siamo immedesimate molto nelle persone che hanno vissuto quei momenti tragici.

  •  Giulia Torriglia e Stefano Apolito

“Luigi è stanco” ci è piaciuto molto, perché parlava di un argomento che avevamo appena studiato, ed è stato molto interessante. Lo spettacolo aveva molti legami con la realtà storica della Seconda Guerra Mondiale e ci ha fatto pensare a tutti coloro che avevano cercato di opporsi in tutti i modi al Fascismo e al Nazismo. Il racconto è stato tratto da una storia vera e ci ha fatto riflettere molto sulle condizioni di vita dei Partigiani, sulle loro sofferenze e sugli sforzi fatti per dare libertà alle generazioni future.

Le canzoni hanno suscitato in noi sentimenti di tristezza e commozione, pensando a tutti coloro che hanno sacrificato le loro vite. Ci siamo immedesimati molto nei ragazzi che facevano le staffette e aiutavano i Partigiani.

  •  Andrea Benetti e Isabella Di Gregorio

“Luigi è stanco” ci è piaciuto molto, è stato interessante capire come si vivesse concretamente durante la guerra. Le persone cercavano di sopravvivere in condizioni di estreme povertà, erano costrette a razionare il cibo. I soldati sapevano che la loro vita era in pericolo in ogni istante e spesso al ritorno dal fronte non trovavano più nulla. Tutti vivevano nell’angoscia e nel terrore, per la crescente paura dei bombardamenti che potevano giungere improvvisi.

Grazie allo spettacolo abbiamo avuto la possibilità di ascoltare qualcuno che ha vissuto la guerra, che ha vissuto esperienze personali, eventi che non si possono trovare nei libri di storia.

Siamo riuscite a riflettere molto su ciò che è accaduto e abbiamo provato sentimenti forti come compassione, dispiacere e disgusto per la crudeltà.

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