SONDAGGIO DI OPINIONE SULLA DIDATTICA A DISTANZA ISTITUTO SANTA CATERINA MADRI PIE (26 aprile – 8 maggio 2020)

Presentazione

Il sondaggio ha lo scopo di registrare il percepito e i contesti della didattica a distanza da parte dei genitori, degli studenti della scuola secondaria di secondo grado e degli insegnanti di entrambi gli ordinamenti. Sono stati utilizzati questionari on line con l’applicativo google suite “moduli” in formato anonimo.

Complessivamente nella nostra scuola il periodo della didattica a distanza è stato vissuto positivamente e non si sono rilevate grosse difficoltà tecniche o di risorse materiali. Nell’analisi effettuata di seguito, è interessante confrontare i dati che rilevano alcune discordanze di percezione. Una tra queste è quella relativa al fatto che gli insegnanti si percepiscono più competenti rispetto agli studenti, alcuni dei quali hanno riferito grosse difficoltà a seguire le consegne. La lettura dell’analisi fornisce  una visione complessiva della situazione da molteplici punti di vista.

Per visionare i grafici cliccare sui link: docenti secondaria secondo grado

https://docs.google.com/forms/d/1_W_vqEGwAyfgtuBvA_JoNNPLZko_c05AeByJwCZi87Q/edit#responses

docenti secondaria secondo grado

https://docs.google.com/forms/d/1JT91WMkZNv_L-nq5BNkjOToBv6v67xHTQ4pYm_4rgVw/edit#responses

studenti superiori

https://docs.google.com/forms/d/1QRIUFCdsoJwKbjcmpZOycdbuXNt4znO6nCGCRV9s_GE/edit#responses

genitori

https://docs.google.com/forms/d/14KYlYJxpNNovZ7EH58o9Pd7XSTkyHk28pk1NZ4Hr1MI/edit#responses

 

ANALISI DEI RISULTATI DEI DATI REGISTRATI

Insegnanti e studenti

 

Complessivamente dal punto di vista della dotazione tecnologica, la maggioranza dei ragazzi (69%) può disporre di uno spazio proprio per studiare e per collegarsi in videoconferenza, ha a disposizione un pc personale (52%) e si ritiene competente dal punto di vista informatico (70%).

 

La stessa situazione si riscontra anche per i docenti della scuola secondaria di secondo grado, il 75% ha un pc personale, l’81% ha uno spazio privato per lavorare (87% e 75% per la secondaria primo grado).

 

Gli studenti e gli insegnanti hanno una percezione diversa della qualità della connessione. I ragazzi lamentano una connessione che varia a giorni (67%), mentre una connessione “altalenante” viene riferita solo per il 43% dei docenti (37% sec. primo grado), i quali definiscono la propria connessione adeguata per il 56% degli insegnanti (secondo grado) e per il 62% (primo grado),  contro al 29%. dei ragazzi.

 

Il 69% degli insegnanti della secondaria di secondo grado ritiene di avere una competenza informatica “sufficientemente adeguata”, mentre il 75% della secondaria di primo grado, ritiene di avere una competenza informatica “adeguata”.  Il 70% degli studenti ritiene la propria competenza adeguata, dato leggermente inferiore rispetto agli insegnanti, alla quale si aggiunge una percentuale del 2,8% di studenti che afferma di non essere in grado di gestire la tecnologia, dato che non viene registrato tra gli insegnanti. La generazione “digital native” si percepisce complessivamente meno competente.

 

Le novità, dal punto di vista didattico e metodologico, che sono state introdotte con la didattica a distanza, sono state accolte sia dai ragazzi che dai docenti in modo positivo (87% dei docenti scuola sec. secondo grado e 75% sec. primo grado). Solo il 18% dei ragazzi contro il 12% dei docenti ritiene che non sia necessario proseguire con l’utilizzo (25% per la secondaria di primo grado), si può affermare, quindi, che gli insegnanti delle superiori si dimostrano leggermente più innovatori rispetto ai ragazzi. Quasi il 30% degli studenti considera le video-lezioni registrate una risorsa alla quale non rinuncerebbe.

 

Gli studenti e i docenti si trovano a loro agio davanti ad uno schermo. I ragazzi per il 90% e gli insegnanti per l’81%.(stesso dato anche per la secondaria primo grado). La percentuale degli studenti che si riconosce in una dimensione di difficoltà rispetto alla modalità a distanza è del 33%, gli altri nella misura del 67% si sentono più rilassati, meno giudicati e la metà di questa percentuale ritiene di avere più tempo per dedicarsi ai propri interessi.

 

Gli insegnanti ritengono per il 94% che il carico di lavoro sia aumentato (di contro al 62% degli insegnanti della secondaria primo grado), ma, nonostante questo, il 75% (87% sec. primo grado) afferma che l’impegno sia controbilanciato dagli stimoli che derivano da queste sfide in campo didattico. Solo il 12% ritiene questo periodo faticoso e il 12% stimolante (lo stesso dato anche per la sec. di primo grado)

 

Quasi il 40% degli studenti considera il proprio profitto migliorato, solo il 4% peggiorato, e la maggioranza il 56% non ha registrato cambiamenti.

 

La percezione della partecipazione da parte degli studenti durante le lezioni a distanza, viene considerata sempre la stessa, ma si registra quasi un 10% di ragazzi che sostengono di intervenire maggiormente e un 22% con più difficoltà. Gli insegnanti ritengono che la partecipazione degli studenti sia complessivamente buona per il 94% e il 69% dei docenti definisce “buono” il dialogo con gli studenti. La percentuale del 66% corrisponde orientativamente a quella la stessa che degli studenti che si definiscono “più accettati, più rilassati, meno giudicati e meno sotto pressione” . Si registra un dato leggermente diverso per gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado che valuta la partecipazione degli alunni buona per l’87%, un dato inferiore rispetto agli studenti delle scuole superiori che manifesta una difficoltà per i ragazzi a seguire le lezioni a distanza. Il dialogo con gli studenti viene definito buono per il 75% per cento di contro al 69% degli insegnanti delle superiori.

 

 

La maggioranza dei ragazzi (40%) ritiene che gli insegnanti possano essere in difficoltà con la gestione della parte tecnologica della didattica a distanza e con l’aumento e la complessità del carico di lavoro (15%). Queste impressioni non hanno riscontro con la percezione degli insegnanti che si ritiene sufficientemente competente dal punto di vista informatico e che definisce il maggior carico di lavoro come un’opportunità di crescita.

 

Il 30% di studenti ritiene sia una grande criticità quella del “controllo a distanza”, cioè si chiede come gli insegnanti riescano a controllare che i ragazzi partecipino alle lezioni, che stiano attenti e che non copino durante le interrogazioni e le verifiche.

 

Solo un 20% dei ragazzi si preoccupa della mancanza del contatto diretto e della comunicazione a distanza che potrebbe essere difficoltosa per la mancanza di feedback emotivo.

 

L’80 % degli insegnanti ritiene che i vissuti dei loro studenti rispetto a questo periodo di chiusura siano negativi, anche se i ragazzi, rispondendo ad una domanda aperta sulla loro vita affettiva, la maggioranza ha affermato di essere, tendenzialmente, sereno.  Alcuni hanno sostenuto di poter comprendere quali sono le vere amicizie e che i veri legami non si interrompono nelle difficoltà. Molti sentono la mancanza di contatti diretti in presenza, ma nessuno lamenta quello smarrimento e quel disagio che gli insegnanti percepiscono.

 

 

 

Il punto di vista dei genitori

 

L’87 % genitori che osserva i propri figli riscontra che questi stiano molto più tempo davanti agli schermi, ma solo il 38% afferma che il loro carico di lavoro sia aumentato, mentre il 48% pensa che il lavoro sia sempre lo stesso.

 

I genitori ritengono che i ragazzi siano più rilassati perché hanno più tempo a loro disposizione (34%), mentre la percentuale dei ragazzi che si definisce tale è del 67%. Il 41 % dei genitori ritiene in difficoltà i ragazzi , ma solo il 33% dei ragazzi si definisce in questo modo. Il 43% non trova alcun cambiamento nell’apprendimento, ma il 32% dice che c’è stato un peggioramento.

 

Il 61% dei genitori ritiene che l’organizzazione della didattica a distanza offerta dalla scuola sia ottima e il 33% buona, solo il 5% migliorabile. Le risposte aperte formulate sono tutte nella direzione di apprezzamento. Vi sono dei consigli riguardanti la valutazione che è ritenuta troppo severa e sul tempo richiesto ai ragazzi anche nei weekend.

 

I genitori (84%) valutano le nuove tecnologie applicate alla didattica utili e utilizzabili anche per il futuro. Il 41% addirittura tutte quelle proposte. Vi è sempre un 12% di intervistati che crede non siano utili, la stessa percentuale si riscontra sia tra gli studenti che i docenti, pare uno “zoccolo” di resistenza al cambiamento.

 

 

Cosa si ritiene indispensabile per impare?

 

L’emergenza sanitaria ha messo la scuola in una condizione di trovare soluzioni per garantire la continuità didattica. Questo impegno è stato anche l’occasione per riflettere su cosa significa apprendere.

 

I genitori ritengono che sia un buon clima di classe (43%) ad essere indispensabile per impare. I ragazzi pensano che sia la motivazione l’elemento imprescindibile (40%), mentre per quanto riguarda gli insegnanti ci sono due orientamenti diversi a seconda dell’ordine di scuola. Gli insegnanti della scuola di primo grado ritengono che sia la competenza didattica indispensabile (62%). Questo dato che collima con le aspettative degli studenti. Solo la didattica riesce ad intercettare il bisogno e a suscitare le motivazioni dei ragazzi, mentre gli studenti della secondaria di secondo grado, sono più tradizionalisti e eterogenei al loro interno e spezzano la maggioranza in due “fazioni” di cui il 30% considera la didattica fondamentale, ma il 27% ritiene che sia la conoscenza dei contenuti un requisito indispensabile per insegnare.

 

 

Prof. ssa Antonella Gorrino (docente di Scienze Umane)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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