Studentessa scrive al presidente del Consiglio e alla ministra Azzolina

Cara Ministra dell’Istruzione, caro Presidente del Consiglio

Innanzi tutto buongiorno, spero che stiate bene.

Spero questa email la leggiate (anche se può sembrare lunga) e non la trascuriate, del resto è molto importante; volevo solo parlarvi della scuola, della nostra istruzione, parlo a nome mio, una studentessa.

Mi chiamo H. F.C. (15 anni), frequento una scuola paritaria in Piemonte (Ovada AL), studio molto perché voglio arrivare in alto, sogno in grande e non voglio sprecare le mie capacità.

Fin da prima, le persone hanno criticato le scuole paritarie portando come stereotipo il fatto “è una scuola da ricchi”, come se a nessuno importasse dell’istruzione che una semplice scuola può offrire, insomma ANCHE SE FOSSE cosa cambierebbe? Del resto vengo sempre istruita no? Il problema però è lo stereotipo ingiusto che le persone attribuiscono.

Io posso dire di non essere una persona “ricca”, anzi posso dire che vivo aiutando i miei genitori, che cercano di offrirmi il meglio, loro non sono ricchi eppure studio in una scuola paritaria.

Noi studenti di queste scuole paritarie, sembriamo invisibili al governo, le famiglie che fanno parte di queste scuole sembrano invisibili, ma se quest’ultime chiudessero, gli studenti e le rispettive famiglie cosa faranno?

A causa del COVID-19 molte scuole ora potrebbero chiudere, e non parlo solo di scuole paritarie, ma anche di scuole statali. Pochi giorni fa una scuola ad Acqui Terme (vicino al mio paese) ha dovuto chiudere.

Ora non voglio che pensiate che il soggetto di questa email siano le scuole paritarie, ma le scuole in generale e in particolar modo gli studenti.

Continuiamo a tenere come esempio questa scuola ormai chiusa, gli studenti dove andranno? E se le altre scuole non avessero posti? Non avessero docenti disponibili?

Pensate anche ai problemi di questi ragazzi riguardo ai mezzi: e se non avessero le possibilità di andare fino ad un’altra scuola?

Mi dispiace per quei ragazzi, della mia età, più grandi e più piccoli, che non sapranno come gestire la propria situazione, pensate a quelle persone che fin da prima dovevano aspettare i propri genitori anche sotto la pioggia per poter tornare a casa, oppure dovevano tornare a piedi.

Vorrei che oltre a concentrarvi sulle conseguenze economiche delle industrie, vi concentraste anche sulle conseguenze (economiche e non) dell’istruzione, del resto “I bambini sono il futuro del mondo” no?

Come ho detto all’inizio, non parlo a nome della mia scuola, non voglio creare difficoltà e non voglio far sembrare che questa email sia una sponsorizzazione contro il governo per una lotta all’istruzione, ma voglio esprimere la mia opinione di studentessa.

Non penso che voi non abbiate mai guardato la situazione che stanno affrontando molte scuole e tutti gli studenti, ma penso che pur avendo visto ciò, non abbiate dato molta importanza ad essa.

E se invece lo avete fatto, vorremmo sentire le vostre opinioni, le vostre idee e le vostre proposte, noi studenti vorremmo sentirci sicuri di poter continuare a studiare, di poterci istruire e di non dover mandare all’aria anni e anni di studio.

Per esempio, signor Presidente, quando lei ha parlato dei nuovi decreti, ho notato che la maggior parte del suo discorso riguardava l’economia, esigenze primarie e uscite per amici e fidanzati, ma ho sentito ben poco riguardo all’istruzione: finora per le scuole è sempre stato un “non si sa ancora se si potrà rientrare a scuola”.

E invece riguardo alla ministra dell’istruzione: ha parlato, e ne sono contenta, ma il problema è che se ben nota dal suo discorso parlava di valutazioni, ha parlato di un rientro insicuro, e disse: “si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno”.

Ma il problema cara ministra e presidente è che è sempre tutto un forse, ma è sempre una certezza per delle cose inessenziali, come per esempio: hanno dato l’ok per I CAMPIONATI DI CALCIO, insomma, è una cosa DI PRIMA NECESSITÁ GIOCARE A CALCIO?

Inoltre anche se mi rispondeste di sì, loro affrontano dei rischi giusto? Perché non cerchiamo di affrontare dei rischi anche noi? Per una motivazione valida: la nostra istruzione, e non per dei motivi come “dover vincere i campionati di calcio”.

Detto questo riassumendo vorrei fare chiarezza sulle cose che chiedo a nome di studentessa che vengano riviste e affrontate:

  • La considerazione degli studenti e di TUTTE le scuole
  • La sicurezza per gli studenti di poter continuare a studiare
  • Più attenzione al futuro delle scuole e degli studenti.

Vi ringrazio di aver letto le parole di una ragazza, che cerca solo di esprimere le proprie opinioni, cercando anche di dare un contributo per le cose ancora in sospeso.

Grazie mille e buona giornata!

H. F. C.

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