Progetto “Conoscere Ovada”

Protagonisti di un progetto di conoscenza dell’Ovadese, gli studenti delle classi prime dell’Istituto Santa Caterina hanno visitato la città accompagnati da Paolo Bavazzano, storico dell’Accademia Urbense, ovadese da generazioni, testimone attento ed appassionato dei cambiamenti che sono avvenuti in città.

Il ritrovo in piazza Cereseto ha fornito lo spunto per riflettere su palazzo Maineri, a cominciare dall’antica ubicazione delle scuole delle Madri Pie, del Comune e particolare non meno interessante, dell’antica panetteria con annesso forno.

Rapidamente ci si dirige in piazza Assunta e finalmente si scopre il torrione di Porta genovese, i resti delle antiche mura del castello, si ammira il profilo della nuova parrocchiale.

In piazza Assunta una volta vi era la fontana detta dei “cannoni”, dove le donne andavano a lavare e a prendere acqua; la fontana fu smantellata nel ‘700 proprio per far posto alla futura chiesa. Sempre in piazza Assunta e nella vicina piazza Garibaldi si giocava a tamburello, anche senza tamburello: ci si fasciava una mano con uno straccio e si colpiva la pallina.

Ci si addentra nel borgo vecchio, la parte più antica di Ovada. Attraverso vicoli stretti e poco abitati, si nascondono costruzioni antiche, che grazie ad un sapiente restauro mettono in mostra profili di antiche pietre, archi perfettamente conservati, Madonnine esposte in edicole o raffigurate sui muri. In Vico Madonnetta si recavano i   bambini della prima Comunione per la foto ricordo.

Si passa davanti alla casa dove abitava il capitano garibaldino Bartolomeo Marchelli che faceva anche ballare i tacchini; non meno interessante scoprire che anche Ovada aveva il suo “palazzo reale” (per burla)

Particolare interesse per piazza Mazzini, dove si amministrava la giustizia e dove aveva anche sede l’antico Comune: in detta piazza ci sono ancora costruzioni alte e strette, tipicamente genovesi.

Interessante notare sulle mura della Loggia di san Sebastiano (prima parrocchiale di Ovada) le antiche unità di misura, il vico dazio dove i gabellieri ritiravano la tassa sulla vendita delle merci e controllavano l’ingresso al mercato.

Ha destato tanto stupore e meraviglia anche la visita dell’Accademia Urbense dove gli studenti sono stati accolti dal tesoriere Giacomo Gastaldo e ancora da Paolo Bavazzano. In Accademia grande ammirazione per l’enorme quantità di materiali raccolti nel tempo e conservati con cura: quadri del famoso pittore ovadese, Nino Natale Proto, ritratti di illustri personaggi del passato, cimeli straordinari (il bastone di Garibaldi, la divisa rossa del garibaldino , il panciotto di Gilardini), un quadro di Michele Oddini che rappresenta la Parrocchia di Ovada quando aveva solo un campanile.

Gli studenti hanno giudicato positivamente l’esperienza: bella, bellissima, divertente, interessante, educativa, fantastica.

I loro consigli sono veramente apprezzabili, uno studente in particolare si è spinto oltre: “Consiglio la visita a chiunque abbia piacere di visitare la nostra città, questa esperienza mi è piaciuta molto perché ho scoperto cose del mio paese che non sapevo e che ogni cittadino di Ovada dovrebbe conoscere!”

 

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