“Luigi è stanco”: commenti degli studenti del Liceo allo spettacolo di Gianpiero Alloisio

Lo spettacolo di Giampiero Alloisio “Luigi è stanco” narra le vicende di una famiglia nel contesto della Seconda Guerra mondiale avente come perno il nonno Giovanni, nome di battaglia “Luigi”, sin da subito in una posizione di forte contrasto nei confronti del fascismo. Attraverso la musica vivace e dinamica e l’abilità narrativa, la rappresentazione ha saputo sia divertire che coinvolgere, ma allo stesso tempo trasmettere valori fondamentali, tra cui la libertà da sempre aspirazione dell’uomo.

Nonostante l’argomento ormai molto conosciuto e affrontato in diverse forme, l’autore è stato in grado di rielaborare il tutto in maniera originale ed avvincente. La tematica continua ad affascinare poiché l’uomo necessita del contatto con il passato, come un albero trae nutrimento dalle proprie radici. Senza il contatto con il passato l’umanità è destinata ad avvizzire commettendo sistematicamente gli stessi errori, come affermava il filosofo Gian Battista Vico nella teoria dei ricorsi storici.

Lucrezia Gianotti e Celeste Donato

 

Il nonno Giovanni, in battaglia Luigi, ha una storia da raccontare. Una storia che parla di tante persone, di una famiglia che ha deciso di ribellarsi ad un regime che gli stava troppo stretto; che li ha obbligati a fuggire e a rifugiarsi tra i loro monti per provare a difendere una libertà che gli era stata sottratta.

Quanto coraggio! Sono queste le persone da cui si dovrebbe prendere esempio, persone che si sono battute per i propri diritti, scegliendo la strada più giusta anche se più difficile e faticosa da percorrere.

Una scelta di responsabilità che li ha portati a mettersi in gioco per garantire a tutti una vita degna di essere vissuta.

Io non avrei avuto questo coraggio ma dopo aver ascoltato questa testimonianza mi sento un po’ cambiata: ho capito che i sacrifici non sempre sono negativi, alcune volte sono necessari per raggiungere un fine più importante.

Luigi non si sente un eroe, ma è così che noi lo vediamo; una guida, un maestro da cui prendere esempio. Una testimonianza che ci ha fatto battere il cuore e che ha lasciato un segno indelebile dentro di noi.

Martina & Francesca

 

Non era la prima volta che vedevo uno spettacolo di Gianpiero Alloisio e come sempre mi è piaciuto molto. Credo che l’unire parti narrate a parti cantate, le quali riportano alla memoria canzoni che è difficile dimenticare e non amare, sia la miglior forma di spettacolo.

Forse sono troppo di parte in quanto la Resistenza nella mia famiglia è sempre stata molto sentita, ma davvero penso che sia uno di quegli spettacoli che lasciano il segno.

Quello che dice Gianpiero prima di ogni spettacolo è che la sua famiglia ( Ovadese) è stata un tassello importante nel puzzle della resistenza, quello che penso io è che non sia l’unica, che Ovada sia stata ricca di persone attive; Ovada così come i paesi limitrofi. Mio nonno per esempio era di Casaleggio ed è stato partigiano, la nonna di mia madre era di Mornese ed essendo maestra aiutava le famiglie ad avere i documenti giusti per sfuggire alla ferocia fascista, nascondeva gruppi di partigiani in solaio mentre aveva a cena gerarchi delle SS ed un figlio a cui pensare; ed ancora oggi tutta la mia famiglia è iscritta all’ANPI.

Sembra un libro, un romanzo, ma è la nostra storia, la mia storia e ogni volta che sento un canto, una testimonianza, mi sento orgogliosa e parte di qualcosa. Perché le idee continuano a vivere e la resistenza era necessaria ieri come oggi. Ora e sempre Resistenza!

Celeste Sciutto

 

 

A settant’anni dalla fine del Secondo conflitto mondiale si possono trovare moltissime testimonianze e spettacoli dedicati ai partigiani: racconti toccanti di come essi hanno messo a rischio la loro vita per la libertà. Nessun altro è riuscito a trasmettere le stesse emozioni come lo spettacolo teatrale di Gian Piero Alloisio: “Luigi è stanco”.
Una storia dinamica, capace di catturare l’attenzione raccontando dure realtà come quelle riguardanti la Resistenza, è riuscito attraverso la sua vicenda personale a raccontare una storia molto dura pur mantenendo tra gli spettatori un clima di serenità. “Siamo i ribelli della montagna” viene cantato dal protagonista come denuncia della conquista della tanto agognata libertà. Tramite le canzoni è riuscito a coinvolgere il pubblico e renderlo partecipe, ci ha dato l’opportunità di entrare nelle pagine della storia, ancora una volta, con serenità, in modo accattivante.
Un ringraziamento speciale è rivolto a tutti coloro che hanno reso ciò possibile, per averci lasciato qualcosa dentro e cambiato almeno un po’. Una ventata di speranza in questo periodo di lotte in cui l’uomo non ha ancora imparato dai propri errori.

 

Cazzulo Sara , Limongelli, Mulla Albiona

 

Ovada, 3 febbraio 2016, le classi dell’Istituto Madri Pie hanno partecipato presso il teatro Splendor alla rappresentazione teatrale “Luigi è stanco”, ad opera di Gian Piero Alloisio. La rappresentazione raccontava la scelta di vita  di nonno Giovanni, nome di battaglia Luigi, e della sua famiglia, diventata centro della lotta partigiana nell’Ovadese.

La narrazione era accompagnata da brani musicali originari del periodo fascista, eseguiti dal signor Alloisio e dai suoi collaboratori.

Spendiamo due parole per gli interpreti.

Giampiero Alloisio, cuore della rappresentazione sia come narratore, nel ruolo di diversi personaggi, sia come cantante appassionato nel ricordo del nonno materno e dei suoi parenti. Collaboratore nel racconto e nella musica Gianni Martini, che, con la sua bravura musicale ed espressiva, ha lasciato un ottimo ricordo negli studenti.

“Luigi è stanco” rappresenta un esperimento interessante per i ragazzi, un modo nuovo di proporre la storia rendendola viva e sempre attuale e portando la riflessione su valori senza tempo, perché sono dell’uomo di sempre. Persone semplici che hanno deciso di lottare in un’epoca in cui il coraggio era una scelta difficile che metteva in pericolo la vita. Il loro esempio non può essere dimenticato perché hanno lottato per la dignità dell’uomo di ogni tempo. Grazie quindi a Gianpiero Alloisio e al suo gruppo per la bella occasione di riflessione e il piacevole intrattenimento.

 

Classe III Liceo Linguistico ed Economico Sociale

 

Sulle note della storia

Una chitarra, una voce, una storia da raccontare: sono questi gli elementi essenziali per Gian Piero Alloisio, che, per la seconda volta dopo “Aria di Libertà”, ha presentato uno spettacolo di teatro-canzone, capace di far cogliere ai giovani gli ideali del tempo, l’essenza e l’importanza dei valori di sempre.

In occasione del quinto festival pop della resistenza, l’autore con grande audacia si è preso la responsabilità di far sfogliare le pagine della storia, della sua storia. È stato capace di rendere vivo il ricordo della sua famiglia, che, sicuramente attraverso scelte difficili, ma portate avanti con coraggio e determinazione, è riuscito a sostenere coloro che hanno lottato per la dignità e la libertà propria di ogni uomo. L’ attenzione si focalizza quindi sull’abitazioni degli Alloisio, divenuta perno della lotta partigiana, e sul loro nucleo famigliare, in particolare sul nonno Giovanni, “Luigi” secondo il nome di battaglia.

Le parole scorrevano sul flusso delle note degli inni del tempo, coinvolgendo gli spettatori, riuniti in piedi sul finale a cantare con sentimento l’immortale “Bella ciao”.

Lo spettacolo ha lasciato un messaggio profondo nei nostri cuori, un messaggio di lotta silenziosa fondata in nome dei diritti umani, un messaggio che dà ad ognuno un compito ben preciso, non dimenticare ma rendere vivo il ricordo, “per durare nel tempo bisogna vivere il presente con la memoria del passato e l’ anticipazione del futuro”.

Classe 4° liceo linguistico

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