Osservazioni e commento allo spettacolo Padroni delle Nostre vite
di Alberto Marchelli 2° LES Istituto Santa Caterina Madri Pie
Lo spettacolo “ Padroni delle nostre vite “ a cui abbiamo assistito il 30 Aprile nel teatro della scuola è stato veramente bello e forte. Un esperienza indimenticabile. Bravo il protagonista in scena, Ture Magro, bravi gli attori , le cui performance sono state messe in scena grazie a schermi giganti. Perfetta l’interazione tra il protagonista e i suoi antagonisti. La storia raccontata, veramente di grande impatto emotivo. Tutto è stato raccontato in modo semplice e chiaro sembrava di assistere di persona ai dialoghi o meglio agli scontri verbali tra Ture Magro e il boss mafioso.
Le intimidazioni venivano respinte con coraggio e determinazione. Nessuna paura da parte del protagonista che non intende piegarsi alle leggi scritte della Mafia. Lui, eroe buono e onesto vuole continuare a lavorare per se e per la sua famiglia, le macchine della fabbrica sono parte di lui un suo prolungamento ideale. Fare qualcosa a loro sarebbe come colpire lui e i suoi valori.
Si può essere uomini d’onore solo se si ha il coraggio di rimanere fedeli a se stessi e ai propri valori. Se si cede alla paura e ai compromessi si fa presto a diventare da vittima a carnefice.
Qualche piccolo compromesso lo accetta il nostro eroe (che non vuole essere chiamato tale) ma quando gli viene chiesto di più allora si ribella e coraggiosamente rivendica i suoi diritti di imprenditore di uomo e di padre assolutamente normale .
Mi sarebbe piaciuto vedere di persona anche gli attori dei maxi schermi perchè li ho trovati veramente bravi.
La parte più emozionante della mattina è stato l’arrivo di Pino Masciari, ( il vero imprenditore che Ture Magro ha portato in scena), è lui che si è ribellato alla mafia e che ha dovuto vivere da invisibile per proteggere la sua famiglia.
Un aspetto simpatico, mi sembrava (da un punto di vista fisico) la versione “cicciosa” di Mel Gibson, una persona eccezionale e normalissima, piuttosto schivo, non voleva gli applausi, sorrideva e diceva cose fortissime in modo pacato. Ha ripetuto di essere solo un papà e di parlare a noi come se fossimo i suoi figli. Per lui la cosa fondamentale è ritornare a lavorare.
La mattinata è stata un’occasione unica per conoscere una grande persona, peccato non aver avuto il tempo per fare insieme a Pino Masciari e Ture Magro una foto.